Quanti battiti si hanno prima di un infarto

Quanti battiti si hanno prima di un infarto

Molte persone si chiedono se esista un numero preciso di battiti cardiaci che possa segnalare l’arrivo imminente di un infarto del miocardio. In realtà, la scienza medica chiarisce che non esiste un valore universale di frequenza cardiaca che indichi con certezza l’infarto miocardico acuto.

Il cuore, prima e durante un evento ischemico, può manifestare sia battiti normali, sia alterazioni della frequenza o del ritmo. È dunque più importante saper riconoscere i sintomi clinici e mantenere sotto controllo i fattori di rischio cardiovascolare.

Cos’è la frequenza cardiaca normale

In condizioni fisiologiche, la frequenza cardiaca a riposo di un adulto sano si colloca tra i 60 e i 100 battiti al minuto.

  • Bradicardia: frequenza inferiore a 60 bpm (può essere fisiologica negli sportivi).
  • Tachicardia: frequenza superiore a 100 bpm a riposo.

Tuttavia, la frequenza cardiaca è influenzata da molte variabili: età, stato emotivo, attività fisica, farmaci, patologie pregresse.

Cosa accade al cuore durante un infarto

L’infarto miocardico si verifica quando una coronaria si occlude, impedendo al flusso sanguigno di raggiungere una parte del muscolo cardiaco. Questo provoca ischemia e necrosi cellulare.

Durante l’evento:

  • si attiva il sistema nervoso simpatico con un aumento della frequenza cardiaca, sudorazione, agitazione;
  • può comparire dolore toracico intenso, oppressivo, spesso irradiato al braccio o alla mandibola;
  • possono insorgere alterazioni del ritmo, potenzialmente pericolose per la vita.

Quanti battiti al minuto durante infarto: miti e realtà

Contrariamente a quanto spesso si crede, non si può stabilire un numero preciso di battiti che anticipi un infarto.

  • Alcuni pazienti hanno battiti nella norma al momento dell’evento.
  • In altri casi si registra tachicardia sinusale legata a dolore, ansia o sforzo.
  • Alcuni infarti si accompagnano a bradicardia (soprattutto in lesioni inferiori, dove è coinvolto il nervo vago).

La frequenza cardiaca, da sola, non è un indicatore affidabile dell’imminenza di un infarto.

Le aritmie che possono precedere un infarto

Prima o durante un infarto possono manifestarsi aritmie, ovvero alterazioni del ritmo cardiaco:

  • Tachicardia ventricolare;
  • Fibrillazione ventricolare;
  • Extrasistoli frequenti;
  • Blocco atrioventricolare.

Queste condizioni possono essere gravi e talvolta fatali se non trattate tempestivamente.

Sintomi da non sottovalutare

Più che contare i battiti, è fondamentale riconoscere i segnali clinici:

  • dolore o oppressione toracica persistente;
  • dolore irradiato al braccio sinistro, collo, schiena o mandibola;
  • fiato corto (dispnea);
  • nausea, vomito, sudorazione fredda;
  • senso di forte stanchezza o malessere improvviso.

Davanti a questi sintomi, è essenziale recarsi al Pronto Soccorso.

Importanza della prevenzione cardiovascolare

Il modo più efficace per ridurre il rischio di infarto non è monitorare i battiti, ma gestire i fattori di rischio:

  • controllare la pressione arteriosa;
  • mantenere livelli ottimali di colesterolo e glicemia;
  • non fumare;
  • seguire una dieta equilibrata;
  • praticare attività fisica regolare;
  • effettuare una visita cardiologica periodica, soprattutto in presenza di familiarità.

Conclusione

Non esiste un numero “magico” di battiti che segnali l’arrivo di un infarto. La frequenza cardiaca può restare normale, aumentare o diminuire a seconda del caso. Ciò che conta davvero è saper riconoscere i sintomi d’allarme, intervenire subito con assistenza medica e adottare uno stile di vita sano per prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

FAQ – Domande frequenti su quanti battiti si hanno prima di un infarto

Quanti battiti al minuto indicano un infarto?
Nessun valore specifico di frequenza cardiaca può predire un infarto. Può avvenire sia con battito normale, sia con tachicardia o bradicardia.

È normale avere tachicardia prima di un infarto?
In alcuni casi sì, per effetto del dolore e dell’attivazione del sistema nervoso. Ma non è un segnale esclusivo né sufficiente a predire un infarto.

Meglio misurare i battiti o i sintomi?
I sintomi (dolore toracico, dispnea, sudorazione fredda) sono molto più indicativi di un evento cardiaco acuto rispetto al solo numero dei battiti.

Quando rivolgersi al medico?
Se compaiono dolore toracico persistente, mancanza di respiro o sintomi sospetti, bisogna chiamare subito il 118.


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Quanti battiti si hanno prima di un infarto – Fonti Bibliografiche

Heart rate variability as predictive factor for sudden cardiac death – Sessa F, Anna V, Messina G, Cibelli G, Monda V, Marsala G, Ruberto M, Biondi A, Cascio O, Bertozzi G, Pisanelli D, Maglietta F, Messina A, Mollica MP, Salerno M. Heart rate variability as predictive factor for sudden cardiac death. Aging (Albany NY). 2018 Feb 23;10(2):166-177. doi: 10.18632/aging.101386. PMID: 29476045; PMCID: PMC5842851.

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