L’aneurisma dell’aorta addominale è una dilatazione patologica di questo vaso arterioso, che supera la metà del diametro originale.
Cos’è l’aneurisma
Con aneurisma si intende un ingrandimento di un tratto di arteria che supera la metà del diametro originale. L’aorta addominale ha mediamente un diametro inferiore ai 2cm, per cui una dilatazione superiore a 3 cm costituisce un aneurisma.
L’aneurisma cresce di pochi millimetri all’anno e può rimanere asintomatico a lungo, per cui spesso viene scoperto per caso durante un esame di imaging. Quando si manifestano i primi sintomi la situazione è già gravemente compromessa, pertanto è molto importante intercettare coloro che sono maggiormente a rischio e intraprendere un trattamento adeguato.
Cause
L’aneurisma può interessare qualsiasi arteria del nostro sistema circolatorio. Più comunemente viene colpita l’aorta addominale e l’aorta toracica, mentre gli aneurismi periferici sono molto meno frequenti.
Gli aneurismi si formano a causa di un danno della parete dell’arteria, che porta al suo indebolimento e per effetto della pressione arteriosa a una progressiva dilatazione del loro diametro.
La principale causa di degenerazione della parete è l’aterosclerosi. Altre cause più rare sono patologie congenite con alterazioni del collagene (come la sindrome di Marfan, di Ehlers-Danlos, la sindrome di Turner, di Menke e la sclerosi tuberosa), patologie infiammatorie (come l’arterite di Takayasu, la malattia di Behçet e di Kawasaki), patologie infettive o post-traumatiche.
Gli aneurismi a eziologia degenerativa come l’aterosclerosi colpiscono tipicamente soggetti sopra i 60 anni, mentre quelli legati a difetti congeniti coinvolgono soggetti più giovani.
Altri fattori di rischio che possono aggravare il quadro sono l’ipercolesterolemia, il fumo, l’ipertensione arteriosa, il diabete, l’età avanzata.
Diagnosi dell’aneurisma dell’aorta addominale
La diagnosi di un aneurisma intatto molto spesso avviene in maniera casuale durante l’esecuzione di esami di imaging richiesti per altri motivi, come un’ecografia dell’addome, una TC o una risonanza magnetica (RM).
Il medico può sospettare la presenza di un aneurisma sulla base dell’età e dei fattori di rischio del paziente o in presenza di un soffio o una pulsazione addominale.
La conferma della diagnosi e il suo monitoraggio richiede in ogni caso l’utilizzo di un’ecografia color doppler o una TC addominale.
L’Eco Doppler è una tecnica di ecografia che consente una rapida valutazione dei vasi addominali, del loro flusso ed è utile per monitorare la progressione della dilatazione. L’accuratezza dell’esame può essere limitata dalla presenza di gas e dalla distensione addominale.
Se non si sospetta una rottura, l’angio-TC o l’angio-RM sono utili per caratterizzare con maggiore accuratezza le dimensioni e l’anatomia dell’aneurisma al fine di pianificare l’intervento.
L’Angio-TC è una tecnica che sfrutta le radiazioni ionizzanti e il mezzo di contrasto per ottenere delle immagini ben definite sull’anatomia dell’aneurisma. Essa, in presenza di sintomi, consente di escludere altre cause di dolore, di valutare le eventuali complicanze della lesione (trombi, calcificazioni, compressione di strutture vicine) e di pianificare la strategia operatoria più adatta al paziente.
L’Angio-RM non sfrutta radiazioni e viene utilizzata principalmente per il monitoraggio. In un contesto di emergenza per sospetta rottura non è indicata perché richiede tempi di scansione più lunghi, inoltre ha una minore definizione dei dettagli e una scarsa sensibilità per le calcificazioni dei vasi rispetto alla TC.
Trattamento
Il rischio di rottura dell’aneurisma addominale è strettamente correlato alla sua dimensione. La maggior parte degli aneurismi, per meccanismi fisici di dinamica dei fluidi, tende ad allargarsi progressivamente negli anni a crescere.
In primo luogo, è fondamentale andare ad agire il prima possibile sui fattori di rischio (come fumo, ipercolesterolemia, ipertensione) per migliorare lo stato di salute delle arterie e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari in generale.
Nel caso di rottura improvvisa si ricorre a un intervento chirurgico in urgenza dove si posiziona una protesi endovascolare che esclude la porzione sanguinante dalla circolazione.
In un paziente in cui venga riscontrato un aneurisma non rotto l’intervento chirurgico va valutato caso per caso. In linea generale si considera il trattamento per aneurismi superiori a 5 cm, in cui i rischi di complicanze operatorie sono minori dei benefici a lungo termine.
Il trattamento ha lo scopo di agire sia sul rischio di rottura sia sui rischi legati alle complicanze, come una paradossale occlusione del vaso per un distacco di materiale trombotico formato all’interno della dilatazione.
Il trattamento può essere eseguito con la chirurgia tradizionale, che prevede un taglio a livello addominale e la sostituzione del segmento dilatato con una protesi, o con un trattamento endovascolare, meno invasivo, che accede tramite un vaso sanguigno e da lì inserisce la protesi escludendo l’aneurisma dalla circolazione.
Aneurisma dell’aorta addominale, la diagnosi a Napoli da CardioCenter
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Bibliografia