Gambe gonfie e patologie cardiovascolari associate

Le gambe gonfie sono un problema comune: in quest’articolo vediamo quali sono le cause, i rimedi e le eventuali patologie cardiovascolari associate da non sottovalutare.

Gambe gonfie, di cosa si tratta

Le gambe gonfie sono un problema comune, specialmente nelle donne, che ne risentono maggiormente anche da un punto di vista psicologico per quello che può essere l’impatto estetico di questa condizione.

Infatti, quando le gambe o anche solo le caviglie si gonfiano appaiono di dimensioni superiori alla norma, oltre che potersi accompagnare ad una serie di altri sintomi come la stanchezza, la maggiore difficoltà nel movimento, il dolore o la fastidiosa sensazione di stiramento della cute.

Spesso, questa situazione non è legata a problematiche serie e non è necessario preoccuparsi nè rivolgersi ad un medico.

Altre volte, invece, può essere il sintomo di una patologia anche grave e diventa quindi importante un intervento accurato.

Cause delle gambe gonfie

Come anticipato sopra, il gonfiore alle gambe può essere assolutamente innocuo.

Alle volte, infatti, dopo un’intera giornata in piedi, magari anche in ambienti con alte temperature, i liquidi tendono ad accumularsi nelle parti inferiori del corpo a causa della forza di gravità.

In tali casi anche solo sdraiarsi con le gambe sollevate aiuterà a migliorare la situazione.

Sono possibili però anche altre cause alla base del gonfiore, per esempio:

  • sovrappeso o obesità
  • insufficienza venosa, che si manifesta con le cosiddette vene varicose e che provoca un alterato ritorno del sangue dagli arti inferiori al cuore e favorendo perciò un accumulo di liquidi
  • gravidanza
  • insufficienza cardiaca, una condizione che può avere alla base diversi fattori e in cui vi è una riduzione della funzionalità del cuore come pompa del sangue, favorendone un ristagno in periferia
  • malattie dei reni o del fegato
  • blocco del drenaggio linfatico, per esempio dopo asportazione dei linfonodi inguinali
  • infezioni
  • trombosi venosa, ovvero un’ostruzione di una vena causata da un’attivazione in eccesso della coagulazione e che a causa dell’infiammazione provoca un rigonfiamento, il quale però si presenta solo nella gamba coinvolta
  • interventi chirurgici degli arti inferiori, dal distretto pelvico fino alle caviglie
  • assunzione di alcuni farmaci, come alcuni antidepressivi, i contraccettivi orali e il cortisone.

Gambe gonfie e patologie cardiovascolari associate

Quando il gonfiore alle gambe è sintomo di una condizione medica più seria, raramente si presenta da solo.

Ecco quindi che altri segnali possono fungere da sentinella e permettono di riconoscere delle situazioni in cui sarebbe meglio rivolgersi ad un medico.

Tra questi, ad esempio, vi sono problemi alla respirazione, dolore toracico, confusione mentale e vertigini, correlati in genere a insufficienza cardiaca.

D’altro canto, una trombosi venosa può manifestarsi con un gonfiore localizzato accompagnato da rossore e dolore in quella zona.

A tutti questi sintomi è necessario che prestino attenzione soprattutto quegli individui con fattori di rischio cardiovascolare, come:

  • l’ipertensione
  • il sovrappeso
  • il diabete
  • le dislipidemie, cioè l’aumento dei grassi “cattivi” come il colesterolo LDL e i trigliceridi a scapito di quelli “buoni” come l’HDL
  • il fumo
  • la familiarità per patologie cardiocircolatorie.

Gli esami da fare per un’eventuale diagnosi

In caso di valutazione medica, verranno prescritte delle analisi approfondite con esami del sangue, radiografie del torace, un elettrocardiogramma e analisi delle urine.

Tutti questi, infatti, sono utili a svelare un’insufficienza cardiaca che, a causa della sua incapacità di contrarsi adeguatamente e contemporaneamente di accogliere il sangue trasportato dalle vene, comporta un ristagno di questo nelle gambe, ma anche a livello polmonare, che è il motivo per cui diventa più difficile respirare e conseguentemente un accumulo di liquidi e il gonfiore.

Se invece viene sospettata una trombosi venosa, l’esame principe è l’ecocolordoppler, una particolare forma di ecografia che sfrutta alcuni principi di fisica per identificare eventuali restringimenti dei vasi sanguigni.

Rimedi per le gambe gonfie

Per prima cosa, può essere utile cercare di ridurre il gonfiore con dei rimedi casalinghi, quali:

  • impacchi freddi
  • il riposo
  • l’elevazione delle gambe, per esempio ponendole sopra due cuscini durante la notte, in modo da favorire per gravità il ritorno del sangue verso il cuore
  • indossare delle calze compressive.

Se nonostante questi accorgimenti il gonfiore non scompare, e le eventuali valutazioni mediche abbiano rivelato una patologia sottostante, è possibile che vengano prescritte delle terapie più specifiche, per esempio:

  • diuretici, che agiscono sui reni favorendo una maggiore escrezione dei liquidi
  • se il gonfiore è legato ad una ferita o ad un intervento chirurgico, è necessario intervenire per riparare la lesione
  • qualora il gonfiore si accompagnasse anche a dolore, può essere prescritto un antidolorifico.

Nel caso invece del gonfiore che fisiologicamente si presenta in gravidanza, il sollievo può essere dato dal tenere sollevate le gambe il più possibile durante la giornata, insieme al riposo.

La condizione ad ogni modo tende a risolversi con il parto.

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Responsabilità dei contenutiSupervisione editoriale e scientifica
Dr Giuseppe Lavecchia – Specialista in Cardiologia
Dr Maurizio Lombardi – Specialista in Angiologia
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Fonti Bibliografiche

Gasparis AP, Kim PS, Dean SM, Khilnani NM, Labropoulos N. Diagnostic approach to lower limb edema. Phlebology. 2020 Oct;35(9):650-655. doi: 10.1177/0268355520938283. Epub 2020 Jul 6. PMID: 32631171; PMCID: PMC7536506.

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