Cos’è l’epatite? È la malattia del fegato più diffusa e rappresenta ancora un serio problema per la sanità pubblica, nonostante negli ultimi anni si sia fatto molto in prevenzione e diagnosi precoce.
In generale, le epatiti sono un’infiammazione del fegato che provoca dolore e gonfiore, compromettendo la sua capacità di funzionare.
Cause dell’epatite
Le epatiti rappresentano uno stato di infiammazione del fegato che può verificarsi come conseguenza di:
- Infezioni virali
- Intossicazioni alimentari
- Assunzione di farmaci
- Malattie autoimmunitarie
- Abuso di alcol.
La gran parte delle epatiti si può presentare in forma acuta (vale a dire manifestarsi rapidamente e con sintomi violenti), a distanza di giorni dall’infezione o dall’esposizione al farmaco o alla sostanza tossica che l’ha causata.
Alcune forme di epatite, in particolare quelle da virus o alcol, tendono invece a cronicizzare (evolvere lentamente nel tempo) portando, negli anni, allo sviluppo della cirrosi epatica che si accompagna a gravi ed irreversibili disfunzioni e a malfunzionamento del fegato.
Cos’è l’epatite e cosa succede al fegato
Come abbiamo detto, l’epatite è un’infiammazione del fegato che provoca dolore e gonfiore.
Il fegato è un organo estremamente importante perché demolisce i rifiuti prodotti nel sangue, quando però si infiamma non è più in grado di svolgere un buon lavoro e di sbarazzarsi quindi delle tossine.
Una sostanza di scarto chiamata bilirubina comincia così ad accumularsi nel sangue e nei tessuti; la bilirubina è proprio ciò che rende la pelle di una persona colpita da epatite di un colore giallo-arancio (ittero).
Inoltre, queste sostanze di scarto possono causare prurito, nausea, febbre e dolori muscolari.
Quali sono i tipi di epatite virale
Esistono diversi tipi di epatite virale:
- epatite A, causata dal virus HAV
- il virus HBV che provoca l’epatite B
- epatite C, causata dal virus HCV
Cos’è l’epatite A
L’epatite A è un’infiammazione acuta del fegato causata dal virus HAV.
Diffusa in tutto il mondo, è legata alle condizioni igieniche di una popolazione e, in particolare, al suo grado di sviluppo nel trattamento delle deiezioni (in poche parole alla qualità delle sue fognature).
Inoltre il contagio diffuso è favorito dall’irrigazione dei campi con acqua non potabile.
L’infezione ha un periodo di incubazione tra 15 e 50 giorni e si trasmette per via oro-fecale.
A determinarla possono essere alcuni cibi o bevande, come ad esempio i frutti di mare crudi o frutta e verdura non lavata, utensili di cucina, abitudini familiari.
L’epatite A può essere trasmessa anche attraverso i rapporti sessuali che coinvolgono la bocca e l’ano o le mani.
Nel caso in cui si viaggia in zone a rischio è opportuna la vaccinazione.
Simtomi dell’epatite A
L’epatite di tipo A può essere asintomatica o provocare alcuni disturbi come la cosiddetta “itterizia”, tipica colorazione gialla della pelle e degli occhi, ma anche febbre, nausea o vomito, feci chiare, urina color scuro e dolore al fianco destro.
Tendenzialmente non cronicizza mai, ma raramente può evolvere in una forma fulminante che porta alla morte della persona colpita.
Prevenzione e contagio da epatite A
Dal momento in cui si contrae il virus si è contagiosi già nei 15 giorni prima dell’inizio dei sintomi, cioè quando il virus si riproduce attivamente.
Nel caso si sospetti l’infezione o questa sia accertata, non bisogna avere rapporti oro-anali, e avvisare i partner con i quali si sono avuti rapporti negli ultimi due mesi.
Inoltre è bene ricordare di quanto sia importante lavarsi sempre le mani dopo essere stati in bagno.
Il vaccino anti epatite A (HAV)?
Il vaccino anti epatite A è raccomandato nei bambini da 1 anno di età e la somministrazione avviene in due dosi a distanza di sei mesi.
È inoltre consigliato a chi programma un viaggio in Paesi ritenuti a rischio o nei soggetti con malattia epatica cronica.
Il vaccino anti epatite A è costituito da virus inattivati e viene somministrato per via intramuscolare.
Cos’è l’epatite B
L’epatite B è un’infiammazione acuta del fegato causata dal virus HBV. È molto diffusa nel mondo e può verificarsi in forme gravi anche da subito.
Ha un periodo di incubazione tra 40 e 160 giorni e si trasmette attraverso sangue, sperma, secrezioni vaginali e saliva.
Prevenzione e contagio da epatite B
Il contagio da virus HBV può avvenire tramite un rapporto sessuale con chi ne è già infetto, con lo scambio di spazzolini, rasoi, siringhe e altri oggetti in diretto contatto con le sostanze come saliva e sperma.
Possono essere fonte di contagio anche tatuaggi, piercing e tutte la attività che espongono alla perdita di sangue.
Una volta contratta l’infezione, si può rimanere contagiosi anche per sei mesi, e, se si cronicizza, anche per tutta la vita.
I portatori cronici sono generalmente il 5-10% di coloro che hanno contratto il virus HBV che, nel tempo, possono andare incontro ad altre patologie come la cirrosi o il cancro.
La sintomatologia tipica dell’epatite B è molto simile a quella di tipo A.
Diagnosi e trattamento dell’epatite B
La diagnosi di epatite B viene fatta con l’esame del sangue.
Per il trattamento della malattia purtroppo non ci sono cure, tranne il riposo e l’astinenza completa dagli alcolici.
Nel momento in cui si sa della malattia è bene avvisare tutti i partner degli ultimi sei mesi, e astenersi dai rapporti finché non si è compresa bene la propria condizione di salute. Se l’epatite si cronicizza è necessario il partner si vaccini.
Prevenzione dell’epatite B
Per la prevenzione dell’epatite B è fondamentale usare sempre il preservativo durante i rapporti sessuali.
La vaccinazione contro il virus HBV rientra tra quelle obbligatorie entro il primo anno d’età. Può essere somministrata in tre dosi, da sola o in combinazione con altri vaccini.
È consigliabile che si sottopongano al vaccino anche le persone appartenenti a categorie a rischio come gli operatori sanitari o personale di assistenza, operatori di pubblica sicurezza, pazienti dializzati o che necessitano di trasfusioni e conviventi di soggetti infetti.
Attenzione anche ai viaggi, se avrete contatti con sangue o di tipo sessuale durante i viaggi, ci si può vaccinare contro l’epatite B e A con una sola dose.
Cos’è l’epatite C
L’epatite C è un’infiammazione acuta del fegato causata dal virus HCV ed è caratterizzata da un elevato tasso di cronicizzazione (circa 60-70%).
La malattia si trasmette principalmente con il sangue e meno frequentemente tramite i rapporti sessuali, anche se il virus è presente nello sperma e nel liquido vaginale.
Il rischio di trasmissione tramite l’attività sessuale non è del tutto chiaro, mentre la saliva o il contatto familiare non sono causa di infezione.
L’epatite C ha un periodo d’incubazione che può variare dai 15 giorni ai 3 mesi.
Sintomi dell’epatite C
Solo il 30% dei pazienti che ha contratto il virus HCV manifesta sintomi che, quando presenti, sono gli stessi che insorgono per la A e la B.
La cronicizzazione dell’epatite C (in circa il 30% dei casi) può favorire l’insorgeredicirrosi, insufficienza epatica e tumore del fegato anche molti anni dopo il contagio.
Diagnosi e trattamento dell’epatite C
La diagnosi dell’epatite C si ottiene con l’esame del sangue.
Nel trattamento della malattia cronica si usano diversi farmaci, spesso con ottimi risultati.
Per rendere efficace la terapia è importante stare a riposo, evitando in modo assoluto gli alcolici.
Prevenzione dell’epatite C
Per la prevenzione della malattia è importante evitare lo scambio di oggetti taglienti, dall’ago al rasoio, ed utilizzare sempre il preservativo durante i rapporti sessuali.
Non esistono ad oggi vaccini efficaci contro il virus HCV, ma in caso di contagio il medico potrebbe suggerire il vaccino per la B o per la A, a meno che non si sia già stati colpiti da questi virus.
Questo perché se si soffre della forma C è più probabile che si contraggano anche la A o la B, che potrebbero causare ulteriori danni al fegato.
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